Dura la vita del garantista!
O, meglio, dovrei dire che è dura la vita di chi, nel parlare di diritto, tenta di rifarsi ai nostri principi costituzionali.
Molto più facile fare il giustizialista!
Quest’ultimo grida: manette per tutti, politici in carcere, buttiamo la chiave, e l’italiano (che è magari furbo, ma non è un delinquente) applaude!
In quel caso, il garantista vorrebbe dire che la responsabilità penale è una cosa seria, che prima di mettere in carcere qualcuno ci vogliono le prove e che altrimenti il rischio è di buttare la chiave ad un innocente.
Ma il giustizialista risponderebbe che in realtà le ingiuste detenzioni non esistono (o quasi) perché: “In buona parte non si tratta di innocenti, ma di colpevoli che l’hanno fatta franca. Di norma le prove raccolte nelle indagini non valgono in dibattimento. Ciò allontana il giudice dalla verità. Per non dire dell’appello, dove buona parte delle assoluzioni dipende dalla difficoltà di conoscere a fondo il processo”.
Riconoscete la frase? è di Piercamillo Davigo, ovviamente! (Intervista a La Stampa, 2019)
Per lui – sembra di capire – quando un pm ti accusa è perché sei colpevole, e quando un giudice ti assolve è perché (quasi sempre) sei riuscito a farla franca!
Ebbene, se tutti ragionassimo come lui, come dovremmo valutare la notizia del rinvio a giudizio di Davigo per la nota vicenda dei verbali di Amara?
Chiariamoci, non è semplicemente “sotto indagine”; lui stesso ha affermato che l’indagine è qualcosa che può capitare a tutti, basta che qualcuno ti denunci.
No, in questo caso la procura di Brescia ha “esercitato l’azione penale” chiedendo il giudizio per Davigo, evidentemente convinta della sua colpevolezza.
E ora che andrà davanti a un giudice dovremmo quindi dire – seguendo la sua filosofia – che se verrà assolto sarà solo perché l’ha “fatta franca”?
Se fossimo tutti allineati sul Davigo-pensiero, da oggi dovremmo ritenere l’ex magistrato un colpevole in attesa di sentenza, dovremmo tutti sperare in una sua condanna, altrimenti significa che è riuscito a farla franca; perché, come da lui detto, se un pm si convince della tua colpevolezza è perché qualcosa l’avrai pur fatta.
Ma Davigo non deve preoccuparsi, perché fortunatamente il garantista è garantista sempre e con tutti.
E quindi oggi, dottor Davigo, le regalo una difesa d’ufficio.
Sì, una difesa da parte di uno di quegli strani soggetti che sono gli avvocati, quelli che sono sempre troppi e che per questo bloccano la giustizia (parole sue, non mie!).
Un avvocato che oggi dice: non condivido nulla del Davigo-pensiero, e spero che oggi, da imputato, se ne renda conto!
Davigo non è colpevole, è solo una persona che a breve sarà sotto processo; sarà colpevole se e solo se verrà condannato con sentenza definitiva.
Fino a quel momento è un imputato che ha tutto il diritto di difendersi e dimostrare la propria innocenza.
Se sarà assolto, cosa che gli auguro, non è perché l’ha fatta franca, ma perché non era colpevole, come peraltro dice la Costituzione, non il sottoscritto.
Dura la vita del garantista, costretto a difendersi dagli attacchi dei giustizialisti e poi costretto a difendere i giustizialisti dal loro stesso pensiero!
Una risposta
Grande.. More solito 😃