Crisanti: “Bisognava
aspettare un mese”

Crisanti: "Bisognava aspettare
un mese prima di riaprire"

Intervista al virologo: "Dovevamo fare
come l'Inghilterra e aspettare il rischio zero"

di Cristina de Palma

Crisanti: “Bisognava
aspettare un mese”

Crisanti: "Bisognava aspettare
un mese prima di riaprire"

Crisanti: "Bisognava aspettare
un mese prima di riaprire"

di Cristina de Palma
Crisanti

Crisanti: “Bisognava
aspettare un mese”

Crisanti: "Bisognava aspettare
un mese prima di riaprire"

Intervista al virologo: "Dovevamo fare
come l'Inghilterra e aspettare il rischio zero"

di Cristina de Palma

“Non ne usciremo a breve da questa pandemia. Non sono pessimista, prendo solo in considerazione i numeri e il rischio zero”.  Il professor Andrea Crisanti, ordinario di Microbiologia all’Università di Padova e direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’Azienda Ospedaliera di Padova, non usa giri di parole per affermare che le riaperture aiuteranno i contagi facendo chiudere nuovamente l’Italia.

Da mercoledì, il coprifuoco è stato spostato alle 23h per poi ipoteticamente sparire dal 21 giugno. Cosa ne pensa? 

Difficile da commentare, sono decisioni politiche che non prendono in considerazione i numeri. É solo questione di opportunismo. A livello sanitario, non cambia nulla dalle 22h alle 23h, anzi diamo una possibilità in più al virus di trasmettersi. Scelta insensata.

I numeri dei contagi, malgrado le riaperture, continuano a scendere. Eppure lei continua a dire che non siamo fuori dalla Pandemia. Perché questo pessimismo?

Non si tratta di essere ottimisti o pessimisti, ma di rispettare la vita delle persone. Le faccio un ragionamento semplice: se lei dovesse andare in ospedale e c’è una procedura standard e verificata, ma poi le offrono un’altra procedura mai provata, che costa di meno ma con un rischio ragionato, lei cosa sceglierebbe?

Mi lasci indovinare…

Sceglierebbe quella con meno rischio, no? A livello sanitario, è sbagliato correre dei rischi perché lo si fa sulla pelle degli altri. Io metto al centro dell’attenzione la salute dei pazienti e sono certo che molti preferirebbe avere un medico come me che ragiona e che tiene alla vita delle persone.

Ma quindi quale potrebbe essere la soluzione? Non riaprire più?

No, ma ad oggi aprendo tutto, non ne usciremo a breve. Bisognava seguire la procedura inglese che ha dimostrato che si poteva tenere tutto sotto controllo, senza correre rischi. Loro hanno aperto unicamente quando i dati erano sicuri e i contagi erano veramente diminuiti. 

Sì, ma bisogna tenere conto anche delle vaccinazioni fatte, che in Inghilterra sono maggiori rispetto all’Italia…

Infatti, bisognava aspettare che una buona parte della popolazione fosse vaccinata. Invece si è preferito aprire tutto e subito, per motivi politici. E non creda che in Inghilterra siano più avanti di noi. Oggi l’Italia si trova nello stesso punto nel quale si trovava l’Inghilterra 4 settimane fa. Solo che loro hanno aspettato prima di riaprire, noi invece no. L’errore è questo. 

Parlando dell’Inghilterra, il Premier Boris Johnson si dice preoccupato per la variante indiana che sta colpendo il Paese e potrebbe mettere a rischio il piano di riapertura totale . 

Se si preoccupa Boris Johnson, dovremmo preoccuparsi anche noi. Dico solo questo. 

I vaccini odierni sono affidabili contro le varianti?

Dipende dalle risposte immunitarie che riesce a dare il vaccino e dipende anche dall’età delle persone, indubbiamente. Per farle capire cosa intendo con il rischio zero, le spiego questo paragone: il vaccino Astrazeneca, è stato sconsigliato alle donne, ma almeno è stata offerta anche un’alternativa. 

E quindi?

Se le donne possono scegliere il vaccino meno rischioso, perché il Governo non sceglie il rischio zero per assicurare la salute dei cittadini?

Sta parlando nuovamente delle riaperture?

Sì, bisognava aspettare almeno altre 4 settimane e avremmo aperto tutto senza rischio per nessuno. E invece, la leva politica è stata più forte di quella sanitaria. E questo concetto si applica a tutto, purtroppo. 

Dopo le riaperture, ora si parla del richiamo vaccinale durante l’estate. Il commissario straordinario all’emergenza Covid, Francesco Paolo Figliuolo, ha detto che è meglio regolare le vacanze in funzione dell’appuntamento vaccinale…

Finalmente è stata detta una cosa di buonsenso. Si può tranquillamente rinunciare alle vacanze, se in ballo c’è la salute che dovrebbe essere al primo posto delle nostre priorità. 

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