Costume Review: Into the Woods

di Redazione The Freak

Costume Review: Into the Woods

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Costume Review: Into the Woods

di Redazione The Freak

Colleen Atwood, 11 nomination agli Oscar per i Migliori Costumi nell’arco degli ultimi 20 anni, quest’anno presenta il suo Into the Woods, musical/fantasy di Rob Marshall, prodotto da Walt Disney Pictures.

Il risultato della prova non poteva essere che positivo! L’incredibile gusto per la scelta dei tessuti rende i suoi abiti indimenticabili anche in questo film. Basti pensare alla seta leggera dell’abito di Anna Kendrick, Cenerentola, (DORATO!) o alla mantella di lupo dal taglio essenziale di Cappuccetto Rosso (Lilla Crawford). Gli invecchiamenti e i colori fiabeschi e polverosi, tipici del gusto della Atwood, contribuiscono, come sempre, alla credibilità di ogni costume.
Da menzionare, in questo senso, quello di Raperonzolo (MacKenzie Mauzy), di un rosa delicatissimo, che serba il ricordo degli anni di prigionia nella torre sia nel colore, che nel bondage che compone il corpino.
Iconografia storica mista per ogni gruppo di personaggi: dai fornai vittoriani, al romantico seicentesco gruppo di Cenerentola, alla medievale Raperonzolo con il suo principe.

I più raffinati: Sicuramente gli abiti della Strega Meryl Streep: il primo, nero, dal sottogonna blu intenso che preannuncia la trasformazione, e il secondo, ceruleo, che si distingue per il cromatismo ricercato e per la scelta azzeccatissima dei materiali e della texture. Nota positiva per il vestitino di Cappuccetto Rosso, sia per il taglio, sia per le decorazioni e per la tintura sfumata delle stoffe.

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Il più riuscito: L’abito poco credibile del Principe (Chris Pine) di Cenerentola, spoglio, raffinato nella scelta dei materiali, ma vagamente carnevalesco: un vero e proprio monito, soprattutto se confrontato visivamente nella scena del duetto, con quello del Principe di Raperonzolo (Billy Magnussen) che, seppure nero, risulta davvero… “affidabile”.

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Note stridenti: Il lupo (Johnny Depp), forse leggermente troppo teatrale nel completo zoot suit dal tessuto interamente ricamato, ma con un’acconciatura davvero inaspettata.

A cura di Carlo Lucidi.

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