Cosa (non) regalare ad un lettore per Natale

di Giulia Ghiglione

Cosa (non) regalare ad un lettore per Natale

di Giulia Ghiglione

Cosa (non) regalare ad un lettore per Natale

di Giulia Ghiglione

Avete un amico che adora i libri? Avete un amico che adora i libri e volete fargli un regalo in occasione delle Feste? Pensateci due volte, perché potreste potenzialmente rovinare il Natale al vostro amico lettore.
Eh sì, perché regalare libri è un’attività che va presa seriamente: diciamo piuttosto che si tratta di un’arte.
Fare regali è una dote che può non coincidere con quella relativa ai regali libreschi.
Mi piace molto la forma inglese del “mi ha regalato”: I was given, infatti, sottolinea la condizione di passività di chi riceve un regalo ed io la trovo una sottigliezza meravigliosa. Teniamo a mente che il soggetto ricevitore è indifeso ed è quindi nostro compito non aggravare maggiormente la sua condizione con un libro osceno.

Prima fondamentale lezione per donare libri: donare libri. Questa prima indicazione sembra scontata, fa quasi ridere, eppure va fatta. Il motivo è molto semplice, noi amanti dei libri preferiremmo ricevere libri e non oggetti, ma soprattutto non oggetti a forma di libri. Mi spiego: meno cuscini a forma di libro, lampade a forma di libro, profumatori per ambienti a forma di libro, e semplicemente più libri.
Inoltre, ogni lettore possiede una fedelissima schiera di segnalibri, che sono diventati tali. Si tratta di vecchie cartoline, biglietti del treno, fotografie, o qualsivoglia prodotto cartaceo che però non è nato come segnalibro. I segnalibri nati per essere segnalibri sono spigolosi, pretenziosi e pieni di citazioni baudelairiane che preferiremmo evitare, grazie. Se proprio volete regalare un accessorio indispensabile, allora, allegate un biglietto di auguri che fa sempre fare una buona figura e diventa, anch’esso un ottimo segnalibro.

Fatta questa necessaria premessa, possiamo ora iniziare con i consigli libreschi per non rovinare le amicizie sotto le Feste.

Prima domanda da porsi: l’ho letto? Se la risposta è sì, allora conviene domandarsi quanto i nostri gusti letterari siano compatibili con il soggetto lettore, se il risultato è positivo e la scelta è tra due libri, allora è sempre meglio puntare su quello più recente, in modo da evitare dei doppioni ingombranti in libreria.
Nota bene: questa triade magica del Regalo Perfetto si realizza raramente, ma se si realizza, conviene approfittarne!
Ma torniamo alla domanda di partenza, se la risposta fosse putacaso “no”, allora, per tutti gli Dei dell’Olimpo, perché dovresti regalarlo al soggetto inerme, che è poi pure il tuo amico?
Mettiamo fine alla violenza sui lettori e regaliamo libri in modo consapevole.

Procediamo ora con una carrellata dei “Best of”, gli irrinunciabili per Natale, scelti in base a peso, dimensioni, ma soprattutto, il mio gusto personale.

Per gli amanti dei romanzi, ma specialmente per gli appassionati dei libroni, ecco qui il campione dei pesi massimi: “4321” di Paul Auster, edito da Giulio Einaudi Editore. Novecento pagine che sapranno emozionare i vostri amici e sfidare i divoratori più voraci.
Il protagonista si chiama Archie Ferguson, anzi, i protagonisti sono quattro e si chiamano tutti Archie Ferguson. Perché sì, Paul Auster è finalmente tornato a scrivere romanzi e ha deciso di farlo in grande stile. L’autore gioca con il destino e plasma quattro versioni dello stesso personaggio. La loro storia viene narrata seguendo quattro piani narrativi separati. Ogni variante di Archie Ferguson segue un suo sentiero e affronta le grandi gioie e i grandi dolori della vita in modo diverso.
In questo libro troverete tanti talenti e tante passioni. I nostri eroi amano la lettura, la scrittura, lo sport, il cinema, la ribellione, lo studio, il lavoro; sapranno però prendere strade tanto diverse quanto è unica la loro natura. Insieme a 904 pagine regalerete tanta curiosità, tanto coraggio, tanta intraprendenza, ma soprattutto tanta vita!

In una posizione mediana, troviamo invece un valido rappresentante del genere “campione di ansie e magoni”, sì sto parlando di epopee familiari, “La saga dei Cazalet” di Elisabeth Jane Howard, Fazi Editore. L’autrice, scoperta solo recentemente dai lettori italiani grazie alla pubblicazione dell’editore romano, ci racconta le vicissitudini di una famiglia inglese alto borghese all’alba della Seconda guerra mondiale. È una storia strappalacrime? No. È un romanzo storico? No, no e no. È decisamente molto di più. Parliamo qui del talento di una scrittrice, classe’23, in grado di cogliere gli aspetti più intimi e veri delle relazioni familiari. Una scrittura che cattura e descrive in modo semplice garbugli emotivi notevoli. C’è l’affetto, la gelosia e la paura, insieme ovviamente ad una vagonata di personaggi che, inutile dirlo, i vostri amici ameranno ed odieranno fortemente.
Quindi se volete donare un pizzico di sana angoscia, regalate i Cazalet. Regalate una famiglia complicata a Natale!

E infine, the last but not the least, Paolo Cognetti con il suo nuovo romanzo “Senza mai arrivare in cima”. Ideale per gli amanti dei racconti di viaggi e della riflessione personale. Si tratta di un libro fisicamente leggero, solo cento pagine, ma di pura meraviglia. Il racconto parla della montagna e della popolazione del Tibet, interessata non alla conquista ma alla scoperta e al rispetto della natura che li circonda.
La vetta perde nella sfida contro il sentiero, contro l’altopiano e contro lo spirito di accoglienza dei suoi abitanti.
Paolo Cognetti riesce a rendere piacevole un po’ tutto di questo centinaio di pagine. Difficile spiegarsi come ciò sia possibile quando l’oggetto del racconto è una spedizione in Himalaya. L’atmosfera di rilassatezza invade il lettore anche quando viene descritta una camminata in salita oltre i 4000 mt. Questa è la forza di Paolo Cognetti, saper cogliere l’essenziale, il vero e dipingerlo con le parole: forse sarebbe sufficiente chiamarlo solo talento.
Un regalo per i lettori più riflessivi, per quelli che vorrebbero scalare una montagna restando distesi sul divano. Senza mai arrivare in cima, la rivincita dei lettori pigri.

 

di Giulia Ghiglione, all rights reserved

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