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COME TE
Mi sveglio ancora con le paure che graffiano i polsi e lasciano segni, mi sveglio ancora con il sapore di cenere, mi sveglio ancora.
Sono come te,
alcune notti sono piena,
altre a metà
e altre ancora quasi non ci sono lasciando spazio all’oscurità
e a quei corpi tremolanti e muti come cristalli di sale nelle mie lacrime.
Sono sempre stata bene al buio perché lì il niente diventa il tutto, il mio rabbioso delirio muore di inedia
e noi diventiamo ciò che fingiamo di essere.
Ma stanotte amore ho seguito incespicando i tuoi fuochi
e mi sono guardata allo specchio.
Non ho saputo riconoscere nessuna delle mie tante facce:
sono tutte di vetro, fragili,
pallide e rovinate come i nostri destini.
di Francesca Ruccolo, all rights reserved