Ciao Sic. Il saluto di un fan

di Redazione The Freak

Ciao Sic. Il saluto di un fan

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Ciao Sic. Il saluto di un fan

di Redazione The Freak

Pubblichiamo – in esclusiva per The Freak – il post di Edoardo Cozza. Marco Simoncelli è morto vivendo. Sembra un controsenso. Ma il Sic se n’è andato vivendo il suo sogno, quello di correre in moto. Vivendo il sogno di correre in MotoGp, vivendo il sogno di lottare per il successo. Il Sic non c’è più ed ora non resta che piangere. Piangi di rabbia e di dolore quando vedi l’impatto, tremendo quanto beffardo. Piangi dopo un’ora quando apprendi la notizia ufficiale che ti aspettavi ma non volevi che arrivasse. Non doveva accadere. Ma il destino non scherza. Il destino ha un disegno preciso, come quello delle traiettorie del Sic. Una traiettoria che si è conclusa in un incidente mortale. Con Marco a terra, scaraventato verso l’esterno, come capita ad ogni normale caduta. Poi l’improvviso ritorno, di rimbalzo, nella pista e la corsa della vita che finisce tra rottami e ruote di moto. Puoi dar la colpa alle gomme o all’elettronica. Ma cosa conta? Conta che la vita del Sic è stata spazzata via. Conta zero di chi e di come sia la colpa, del perché quella moto non sia finita sulla ghiaia, come sempre, ma è rimasta lì sull’asfalto, col Sic in sella travolto da chi era dietro e lottava con lui. Il casco che vola, quelle prime sensazioni che non sono positive e si trasformano in un incubo sempre più tetro dal quale non si torna indietro. Le lacrime non bastano e non servono. Il Sic è volato in cielo. Correndo. Vivendo. E forse sorridendo, perché quel sorriso sul suo volto c’era sempre. E ne regalava tanti a tutti i tifosi. Come si faceva a non essere affezionati a quella chioma riccia, a quella ironia squisitamente romagnola e a quel sorriso perenne? Già , come si faceva? E come si farà adesso a meno di quella chioma, di quella simpatia e di quel sorriso? Ci lascia un pilota di talento, un ragazzo simpatico. Ci lascia un ragazzo. Solo 24 anni aveva il Sic. Spezzati per sempre, spazzati per sempre da un tragico destino. Crudele e beffardo destino. Il Sic vola lassù, con la sua chioma, il suo sorriso ed il suo talento. Mancherà a noi tifosi. Ma mancherà soprattutto ad una famiglia colpita nel profondo ma composta nel dolore. Papà Paolo e mamma Rossella e la sorellina Martina. E alla ragazza, Kate, cuore immenso ed animo ancor più grande, che parla di ragazzo troppo perfetto per vivere con noi. E al dottor Costa, angelo custode di coloro che corrono e rischiano con la moto, piange e dice che Marco è vivo nei nostri cuori. Così è. Sic ha lasciato per sempre la sella di quella Honda numero 58 che ora tace tra le braccia di amici di sempre, come Vale Rossi o Mattia Pasini. Il Sic non la cavalca più. Adesso sarà in sella ad una nuvola e magari “Insegna agli angeli come s’impenna”, come recita uno striscione preparato da alcuni fan del suo paese, Coriano. Ciao Sic, giovane Campione. E divertiti lassù. Il tuo sorriso già ci manca.

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