Castellani (Luiss):
“Ecco gli scenari”

Castellani: "La Meloni al Governo, ecco gli scenari"

Lorenzo Castellani, docente di Storia delle Istituzioni politiche alla Luiss è sicuro: la Meloni saprà guidare il Governo

di Flaminia Camilletti

Castellani (Luiss):
“Ecco gli scenari”

Castellani: "La Meloni al Governo, ecco gli scenari"

Castellani: "La Meloni al Governo, ecco gli scenari"

di Flaminia Camilletti

Castellani (Luiss):
“Ecco gli scenari”

Castellani: "La Meloni al Governo, ecco gli scenari"

Lorenzo Castellani, docente di Storia delle Istituzioni politiche alla Luiss è sicuro: la Meloni saprà guidare il Governo

di Flaminia Camilletti

Lorenzo Castellani, docente di Storia delle Istituzioni politiche alla Luiss è sicuro: Giorgia Meloni saprà guidare il Governo sia dal punto di vista interno che da quello estero. Con the Freak ha voluto analizzare però anche il voto di tutti gli altri partiti. Stravittoria della Meloni, tiene Berlusconi, crolla Salvini.

Lorenzo Castellani

Quali scenari per il centro destra?

Il risultato del centrodestra per Giorgia Meloni è positivo per almeno due motivi: prende la leadership e al contempo vince l’appoggio di alleati deboli e quindi più gestibili. Senz’altro dovrà gratificarli e ricompensarli con ruoli e poltrone di prestigio. Il dato politico più incerto dipenderà dalla Lega. Con un risultato così deludente bisogna capire se Matteo Salvini rimarrà alla guida del Carroccio, perché se invece dovesse essere spodestato, alcuni equilibri potrebbero cambiare.

Silvio Berlusconi sorprende ancora una volta: tutti i sondaggi lo davano al 5% e Forza Italia invece arriva a sfiorare il 9, confermando di nuovo le capacità di resistenza che solo Berlusconi ha in Italia. Basta il suo nome a spostare moltissimi consensi. Insomma, si rispettano i pronostici e il quadro per Fratelli d’Italia sembra essere più sereno del previsto.

Le ambizioni del terzo polo gli si sono rivoltate contro? Il 7.7% non è un buon risultato per loro tutto sommato?

Il risultato è discreto per il terzo polo e Matteo Renzi può dirsi soddisfatto. L’errore di Carlo Calenda è stato quello di farsi prendere la mano e rilanciare su numeri a doppia cifra piuttosto improbabili per una forza nata da appena due mesi. Non li darei per sconfitti tutto sommato, potrebbero giocare un ruolo importante, soprattutto per le riforme che ha in mente di attuare Meloni. Il loro è un risultato mediano, non negativo come quello di Salvini e Pd né positivo come quello di Movimento 5 Stelle e Fratelli d’Italia.

Letta traghetta il Pd sotto il 20%, sarà costretto a dimettersi?

Probabilmente sì.  Il Partito democratico– al massimo entro primavera- dovrà fare un nuovo congresso per indicare un nuovo segretario che si troverà di fronte una situazione senz’altro difficile. Sarà in difficoltà i primi mesi sia dal punto di vista interno che dal punto di vista esterno perché la sfida più difficile sarà quella di ricostruire la propria identità.

Molti dem vorrebbero spostarsi a sinistra, ma rischia di essere tardi perché questo spazio è stato occupato e anche molto bene dal Movimento 5 Stelle di Giuseppe Conte. Sarà un percorso faticoso, quindi, e al Pd fa gioco che il governo Meloni duri il più possibile, per aver il tempo di riprendersi e ricostruire tutto.

Il Movimento 5 stelle super le aspettative. È solo il reddito di cittadinanza e tenere alti i grillini o c’è dell’altro?

Sicuramente i temi della spesa sociale hanno influito. Dal reddito di cittadinanza ma non solo. Anche il bonus del 110 ha svolto il suo ruolo. Eppure, questo non basta: Conte tutto sommato a sinistra funziona ed è apprezzato anche per come ha gestito la pandemia, crisi che gli ha permesso di entrare nelle case dei cittadini e di farsi conoscere. Il Movimento poi è vicino alle classi più povere, molto di più di quanto non lo sia il Pd, anche questo ha influito nel consenso grillino.

Come affrontiamo l’Europa con un governo Meloni?

All’inizio sarà difficile. Si capisce dalle reazioni che arrivano dalla Francia e dai commenti di Scholz e Von der Leyen dei giorni scorsi. Rispetto ai mercati però cambia tutto: Giorgia Meloni ha avuto la capacità di rassicurare il mondo finanziario garantendo, per quanto riguarda il programma economico, una certa continuità con il governo Draghi. Nei mercati, in questo momento, c’è poca drammatizzazione rispetto alla notizia della vittoria di Meloni. Anche lo spread per ora tiene.  

A livello diplomatico e politico però è diverso. Sarà messa alla prova la sua capacità di negoziare, non deve far trasparire il legame con i Paesi dell’est Europa, sgraditi all’establishment. Dovrà quindi fare attenzione e non infilarsi in quella retorica,  ma personalmente penso che sia una situazione che riuscirà a gestire. La mossa che potrà sfruttare è quella di avvicinare il partito europeo dei conservatori al PPE, questo le darebbe senz’altro maggiore legittimità a livello europeo.

Per quanto riguarda gli Stati Uniti nessun problema, tra il quasi endorsement della Clinton e la benedizione dell’Atlantic Council, Meloni sembra essere ben tollerata, la sua leadership quindi non dovrebbe essere messa in discussione oltreoceano.

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