IL BLUES DEGLI XAYRA NON È QUELLO CHE PENSATE, MA VI PIACERÀ

di Paolo Pugliese

IL BLUES DEGLI XAYRA NON È QUELLO CHE PENSATE, MA VI PIACERÀ

di Paolo Pugliese

IL BLUES DEGLI XAYRA NON È QUELLO CHE PENSATE, MA VI PIACERÀ

di Paolo Pugliese

Massimiliano Speri alla voce e alla chitarra, oltre che all’armonica e le tastiere, Costantino Ragno, alla seconda chitarra, Italo Ragno dietro i piatti e Gian Mario Bachetti al basso: questa la formazione degli Xayra, giovane formazione post-rock.
Abbiamo chiacchierato del modo migliore di sopravvivere e di dischi pessimi, e stranamente le due cose non sono collegate.

Primo album insieme, se non sbaglio. Come nasce il progetto Xayra? Avevate tutti altri trascorsi musicali?

Il progetto nasce un po’ per caso a inizio 2014. Siamo cresciuti nella stessa città, ci conosciamo più o meno da sempre e abbiamo suonato insieme ai tempi del liceo, per poi perderci di vista. Ci siamo ritrovati a Roma, città in cui nel frattempo ci eravamo tutti trasferiti, con il desiderio di rimetterci al lavoro: Massimiliano era reduce da alcune disavventure personali e stava iniziando a buttare giù idee per un lavoro autobiografico su quell’esperienza, gli altri tre avevano da poco ricominciato a strimpellare insieme ed erano alla ricerca di un progetto strutturato. Un frontman in cerca di una band ha incontrato una band in cerca di un frontman: da lì a mettere su un gruppo vero e proprio il passo è stato breve…

Coordinare elementi musicali diversi è sempre una sfida complessa: come la affrontate voi? Quanto di voi riesce ad emergere dalla vostra musica?

Pur lavorando molto sulla rielaborazione di riferimenti che riteniamo spunti funzionali, cerchiamo di ottenere un risultato il più possibile personale, sia nel senso di originale che di interiorizzato, sentito, urgente e necessario. La coesistenza di atmosfere, se non addirittura di generi differenti è una nostra caratteristica, utile per dare ad ogni brano una sua specifica dimensione e massimizzare l’efficacia dei singoli testi. Crediamo che ciò non infici la coerenza complessiva del repertorio, perché tutto è riconducibile ad uno stesso mood di fondo, e tanto le liriche quanto arrangiamenti/esecuzioni garantiscono una continuità, denotando una visione d’insieme.

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“Il blues della resistenza” è un concetto, un brano, una persona o nulla di tutto questo?

È il brano che dà il titolo alla raccolta, innanzitutto, ma è soprattutto il concept alla base dell’album: un percorso lirico e musicale come rielaborazione terapeutica di un’esperienza vissuta, che partendo dal buio approda alla luce, esplicitando un conflitto catartico con se stessi, che si conclude con il raggiungimento di una nuova consapevolezza, scevra da retorica o paternalismi, risultato appunto di quell’elasticità psicologica e spirituale che è l’unica risorsa per sopravviversi senza snaturarsi. Lo strumento attraverso cui attuare questo procedimento non è la mollezza della contemplazione, ma la potenza della narrazione, nella convinzione (e nella speranza) che chiunque possa rispecchiarsi in ciò che raccontiamo: è qualcosa di saldamente legato alle varie definizioni che abbiamo coniato per la nostra musica (“Large Important Rock”, “musica adolescenziale per adulti”, “minimalismo epico”). Di blues musicalmente inteso c’è poco o nulla, semmai un’attitudine malinconica e un certo approccio poetico, quasi magico all’esistenza. È inoltre un modo per omaggiare al contempo la musica americana, a cui siamo molti legati, e uno dei nostri album preferiti: “Electro-Shock Blues” degli Eels.

Avete intenzione di promuovere live il vostro nuovo progetto?

Abbiamo già fatto alcune date, prevalentemente a Roma, tra cui il release party del disco. Ora siamo temporaneamente in standby su quel versante perché due membri su quattro non abitano più in città, ma Massimiliano occasionalmente suona dei set solitari in cui propone le nostre canzoni, e in quelle occasioni si porta sempre dietro un po’ di dischi da smerciare…

Abbiamo un profilo a nome Xayra su Facebook, Twitter e Tumblr. Ci trovate poi su siti più specificamente musicali come Discogs, BandPage, ReverbNation o Songkick. Il nostro album è ascoltabile pressocché ovunque: Bandcamp (dove potete scaricarlo anche gratuitamente o ordinare la copia fisica), SoundCloud, Spotify, iTunes, Amazon, Rockit, Deezer, ecc…Su YouTube per adesso lo abbiamo uploadato compresso in un’unica traccia, ma provvederemo mano a mano a rilasciare anche i singoli brani, ognuno corredato da un’introduzione che funga da guida all’ascolto.

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