Dirigermi
nel più angusto dei tuoi spigoli
e riempirmi
di intramontabile ignoto,
tempio votivo della mia lealtà
cieca.
Averti
per un lampo di luce improvvisa,
per quell’alito di eternità
svanito in un fremito.
Quel bagliore
io rifuggo
con assuefatta dipendenza,
desiderio fallace di catarsi
in un’anima che mi parve
duplicata alla mia.
Ricorderò
che sei stato fluido
di terra incandescente
che stordisce e mi trascina
negli abissi del suo nulla.
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