L’epica incontra il cinema. “Avengers: Endgame”, quando i supereroi diventano eroi classici

di Fabrizio Grasso

L’epica incontra il cinema. “Avengers: Endgame”, quando i supereroi diventano eroi classici

di Fabrizio Grasso

L’epica incontra il cinema. “Avengers: Endgame”, quando i supereroi diventano eroi classici

di Fabrizio Grasso

L’ultimo capitolo dei fratelli Russo segna la fine delle avventure dei personaggi più amati. Tra record, curiosità e corse in ospedale, prepariamoci a dire addio a una saga che ha fatto la storia del cinema

Avengers: Endgame non è solo un film. È un evento. Un momento del cinema e dell’intrattenimento che si verifica solo sotto determinate congiunzioni astrali. Non stupiscono (forse dovrebbero) i numeri spaventosi che la pellicola dei fratelli Antony e Joe Russo ha ottenuto nel weekend d’esordio in sala. Una stima di 350 milioni di dollari nei soli Stati Uniti, oltre 800 in tutto il mondo per un totale di 1,2 miliardi di dollari di incasso. È il primo lungometraggio della storia a raggiungere un obiettivo simile nei primi giorni di proiezione. Distribuzione più ampia di qualsiasi altro progetto (oltre 4500 sale in Usa), miglior esordio in oltre 20 paesi del mondo, alcuni dei quali hanno addirittura esteso gli spettacoli per una proiezione h24 del film. Un evento, pertanto, che segna purtroppo la chiusura del cerchio per molti personaggi amati dai fan. Si tratta inoltre dell’ultimo film che vanta un cameo del compianto Stan Lee, la divinità alle spalle dei capolavori Marvel, scomparso lo scorso 12 novembre.

Avengers: Endgame chiude infatti il cerchio aperto 11 anni fa da Iron Man di Jon Favreau – che interpreta Happy Hogan, la fidata guardia del corpo di Tony Stark – e mette la parola fine a quella che è stata definita “saga dell’Infinito”. La lunga lotta di Iron Man (Robert Downey Jr.), Captain America alias Steve Rogers (Chris Evans), Thor (Chris Hemsworth), Vedova Nera (Scarlett Johanson), Occhio di Falco (Jerremy Renner) e Hulk (Mark Ruffalo) giunge a conclusione, portando finalmente pace nelle vite dei grandi eroi. Dopo la sconfitta dei Vendicatori nel prequel, Avengers: Infinity War, la Terra è ormai semi-deserta e gli eroi Marvel sono allo sbando. Il ritorno di Tony Stark, sorretto dal provvidenziale quanto estemporaneo  aiuto di Captain Marvel (Brie Larson), potrebbe portare nuova linfa nell’animo di Cap, Hulk e compagni, ma non tutto va come sperato. Dopo aver scoperto che Thanos (Josh Brolin) ha nuovamente usato le sei gemme dell’infinito, gli eroi rimasti in vita decidono di raggiungerlo per affrontarlo e portare nuovamente le cose al loro posto. Scopriranno però che le gemme sono andate distrutte e con esse ogni speranza di poter riportare in vita i compagni caduti. In uno scatto d’ira, Thor uccide il pazzo titano e sembra porre la parola fine sul conflitto. Da qui passeranno cinque anni in cui ognuno cercherà di rifarsi una vita, anche se nulla è come prima. Solo il ritorno inatteso di Ant Man (Paul Rudd) dal regno quantico in cui era rimasto intrappolato alla fine di Ant Man and the Wasp mostrerà finalmente la carta vincente per gli Avengers: il viaggio nel tempo. Da qui partono finalmente i 181 minuti di azione, suspense ed emozioni che caratterizzano il 22esimo capitolo del Marvel Cinematic Universe, che conducono a un finale che nulla ha da invidiare all’epica classica di latini e greci.

Il trailer del film

Avengers: Endgame vanta tra le sue fila ben 19 attori candidati all’Oscar, tra cui Robert Downey Jr, Brie Larson, Benedict Cumberbatch, Michael Douglas, Michelle Pfeiffer e Natalie Portman (sì, torna anche la prima fiamma del Dio del tuono), per citarne alcuni. Un kolossal atteso per anni dai fan di tutto il mondo e che li ha condotti sull’orlo della follia. A Hong Kong, un povero malcapitato ha subito un pestaggio da parte di un gruppo di ragazzi per aver spoilerato il finale del film all’uscita dalla sala (qualcuno potrebbe dire che se l’è cercata). I fratelli Russo lo avevano detto con la loro campagna social: #DontSpoilTheEndgame.

Avengers: Endgame, come detto, chiude il cerchio che ha narrato le gesta di eroi ormai entrati nell’immaginario collettivo, non solo di chi ama i fumetti. In modo epico e profondamente emozionante, segna la fine delle apparizioni sul grande schermo di personaggi amati dal pubblico mondiale. In Cina, nella cittadina di Zhejiang, una studentessa universitaria di 21 anni è stata portata in ospedale all’uscita dal cinema per iperventilazione. Il referto dei medici parla chiaro: la ragazza ha pianto troppo durante la proiezione del film e ha accusato delle crisi respiratorie. Per fortuna nessuna conseguenza, ma la giovane è stata confortata dalla “vicinanza” social da parte dei fan di tutto il mondo.

Dire addio ai propri idoli è una prova per cuori forti. Ora è lecito porsi una domanda: riusciranno i Marvel Studios a confermare il grande successo del franchise dovendo fare a meno dei suoi volti più iconici? La risposta è sì. D’altronde, come spesso si dice nei fumetti, “non importa chi ci sia dietro la maschera, può esserci chiunque”. Nei film del Marvel Cinematic Universe è lo stesso. Ormai i supereroi sono nel cuore della gente, di grandi e piccini, perché tutti avremo sempre bisogno di qualcuno a cui fare riferimento. Pertanto si guarda già avanti, a quel 2 luglio che segnerà l’arrivo in sala di Spiderman: Far from home, il capitolo che chiuderà definitivamente la Fase Tre dell’universo Marvel e darà inizio a qualcosa di nuovo.

Lunga vita al Marvel Cinematic Universe.  

di Fabrizio Grasso, all rights reserved

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