Arte, 4 tesori nascosti da visitare

Arte, 4 tesori nascosti
da visitare assolutamente

“L’essenziale è invisibile agli occhi”
e dunque seguite i nostri consigli, non ve ne pentirete

di Martina Favuzzi
di Redazione The Freak

Arte, 4 tesori nascosti da visitare

Arte, 4 tesori nascosti
da visitare assolutamente

Arte, 4 tesori nascosti
da visitare assolutamente

di Martina Favuzzi
di Redazione The Freak
tesori nascosti

Arte, 4 tesori nascosti da visitare

Arte, 4 tesori nascosti
da visitare assolutamente

“L’essenziale è invisibile agli occhi”
e dunque seguite i nostri consigli, non ve ne pentirete

di Redazione The Freak
di Martina Favuzzi

È arrivato l’autunno, il meteo è più incerto e sempre più persone cercano alternative alle attività estive, rifugiandosi nell’arte, alla ricerca di musei, monumenti o mostre in grado di allietare le loro giornate.
Quello che però non si dice è che non sempre si è in grado di dare la giusta importanza a ciò che tali posti sono in grado di offrirci e soprattutto a ciò che non si vede.

“L’essenziale è invisibile agli occhi” perché ciò che non si vede è la tematica di questo articolo.
Noi di The Freak siamo qui per rivelarvi alcuni tesori nascosti quasi da tutti ignorati.

1. Il dipinto nascosto nella chiesa di Spaccanapoli

La chiesa paleocristiana di San Giorgio Maggiore è nel cuore di Napoli, in via Duomo, nota anche come Spaccanapoli, nel quartiere Forcella. Pochi sanno che durante una recente ristrutturazione è stato scoperto un dipinto nascosto, risalente al sedicesimo secolo.

Si tratta un murale raffigurante la storia di San Giorgio e il Drago. Si trova dietro l’altare, accanto ad un altro dipinto del XVI secolo denominato “Vita di San Severo”. La scoperta di questo murale nascosto ha raccolto attenzione ed entusiasmo tra gli appassionati d’arte e gli storici.

Si dice sia stato scoperto quasi trent’anni fa, nel 1993. Era stato nascosto per secoli per volontà degli spagnoli, che governarono Napoli nel XVII secolo. Il pittore, Aniello Falcone (1607-1656), era noto anche per aver fondato la “Compagnia della Morte” con lo scopo di vendicare un suo amico ucciso da uno spagnolo. Appena scoperti i suoi piani Aniello scomparve e la sua opera fu censurata, anche se non definitivamente. Consigliamo a chiunque voglia rimanere a bocca aperta di passarci!

2. La Macchina Barocca nella chiesa del Gesù a Roma

Nel cuore della capitale si trova questa maestosa chiesa con uno stile tra il rinascimentale ed il barocco.
Le dimensioni della sua facciata frontale fanno sì che essa per ogni viandante o cittadino curioso risulti come un grande portale che invoglia ad entrare.

Entrare è la migliore scelta che possiate fare! Questo non solo perché il suo interno è caratterizzato da colori sgargianti ed affreschi che giovano con alti e bassi rilievi; o perché in essa si conserva la tomba del suo Fondatore, sant’Ignazio di Loyola.

Ma la vera sorpresa sta nel fatto che solo pochi sanno che questa meravigliosa chiesa conserva un vero “miracolo” dell’ingegneria dell’epoca: la Macchina Barocca. Parliamo di un sistema di cavi e carrucole che fa sì che il dipinto di Sant’Ignazio di Loyola come per magia scenda, mostrando nel suo pieno splendore la scultura del Santo. Un vero capolavoro da poter vedere ogni giorno alle 17.30.

3. La “Vergine nascosta” nel Chiostro di San Gregorio Armeno a Napoli

Di nuovo a Napoli. Nel cuore della città si trova il Chiostro monumentale di San Gregorio Armeno, luogo ben curato dalle monache del posto, che è in grado di trasportarti durante la tua permanenza in un paradiso idilliaco e carico di quiete.

Curiosità interessante: da poco tempo viene esposta qui una scultura che era stata per molto tempo nascosta dalle monache stesse, in quanto inizialmente per niente approvata dal mondo ecclesiastico che ne aveva ordinato la distruzione. Stiamo parlando della “La Vergine adorante il Bambino”, datata seconda metà del XVI sec. e realizzata da un ignoto maestro napoletano.

La Vergine, inginocchiata e con le mani giunte adora il Bambino, che giace tra la paglia dinanzi a Lei. Il gruppo poggia su di un piccolo zoccolo con un’iscrizione (“Christus natus est vobis venite adoremus”), certamente posteriore, ed è diviso in due blocchi, perfettamente incastrabili. L’opera è da riferirsi alla tradizione della scultura presepiale cinquecentesca.

Ci sono varie leggende su questa scultura nascosta per molti anni. Alcuni teorizzano che tale scultura fosse mal vista dal mondo ecclesiastico a causa della posizione del bambino, considerata troppo umana. Altri ancora ritengono che in realtà non si tratti proprio di una scultura ritraente la Vergine Maria.
La figura di Maria viene concepita sempre senza peccato e a quell’epoca tratto distintivo delle donne vergini era l’indossare un colore scuro.

Il rosso dell’abito esclude la presenza di Maria, facendo più pensare si tratti di una donna sposata che aveva perso il proprio bambino, qui ritratto in posizione supina, considerata sinonimo di morte. Donna sicuramente di importante famiglia fiorentina considerando il giglio presente varie volte sulla veste.

Tuttavia queste teorie sono state smentite dal fatto che nel momento in cui la Chiesa ha consentito l’esposizione dell’opera stessa, essa viene accompagnata da una sintetica descrizione che la definisce appunto come una generica scultura ritraente una Madonna.

4. Il Labirinto di Arnaldo Pomodoro nello Showroom Fendi a Milano

Ci spostiamo adesso a Milano per immergerci in una esperienza unica. Pochissimi sanno dell’esistenza di questo labirinto il cui ingresso insolito si trova in via Solari 35 nello Showroom Fendi. Dobbiamo considerarla un’opera d’arte senza eguali che ci conduce in un viaggio dove tempo e spazio si miscelano fino a perdere importanza. Come possiamo immaginare considerando il suo autore, predominante risulta il materiale del bronzo, che si scompone in molteplici sfere e altre forme geometriche.

Parliamo di 45 minuti di labirinto, sviluppato su centosettanta metri quadrati, dove si è accompagnati da guide specializzate della Fondazione Arnaldo Pomodoro. Decidere di visitare questo labirinto vuol dire assaporare le tappe biografiche dello scultore, lasciandoci allietare da una mente indecifrabile quasi quanto la sua opera.

Questi sono solo alcuni dei tesori nascosti caratterizzanti il patrimonio artistico della nostra amata nazione. Noi spariamo di riuscire a deliziarvi con quelli appena elencati e vi sproniamo a cogliere con occhio attento la loro grandezza, con l’augurio di essere stati in grado di solleticare la vostra attenzione affinché riusciate a scoprirne ulteriori.

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