Analogie
Quelle occhiaie,
dicono,
le hai prese
dal cassetto di tuo padre
o da una vecchia congettura.
Meglio di me,
comunque.
Che un’estate le ho rubate
in coda sulla tangenziale
o mentre il cassiere
nuotava dritto nella scollatura
di una minorenne inglese
in fila per la coca cola.
L’ho pagate dopo un mese
al barattolo di un cieco
davanti all’ospedale.
Poi ho comprato un cappello
quasi uguale al tuo,
per quando piove.
Ti rileggo sghembo
adesso
dentro le pozzanghere.
di Chiara Trombetta, all rights reserved