Alla fine hai deciso di andartene

di Pietro Maria Sabella

Alla fine hai deciso di andartene

di Pietro Maria Sabella

Alla fine hai deciso di andartene

di Pietro Maria Sabella

Alla fine hai deciso di andartene all’inizio di una giornata di luglio, calda ma non troppo, ad un’ora ancora abbastanza giovane da lasciare che si possa parlare di te fino al crepuscolo, alla notte dopo l’eclissi. Sei andato via d’estate, nella cornice della stagione che, più delle altre, lascia annusare i tuoi racconti di Montalbano. Del mare in cui si tuffa, del caffè in veranda, delle indagini in case senza tempo, in cui il fazzoletto deve essere utilizzato per asciugarsi continuamente il volto.
Ti immagino della stessa natura del barocco di Noto. In questo momento, ti percepisco a metà tra cielo azzurro e pietre bianche, sospeso tra paradiso e terra, in un limbo iperuranico in cui devono rimanere gli angeli della letteratura. Nè troppo distanti, né troppo vicini, custoditi nei libri e liberi di viaggiare per menti, bocche e sentimenti di molti.
Ci hai lasciato davvero stavolta, ma come Tiresia, ti ritroveremo sotto altre vesti, sotto altre forme, a sussurrarci qualche verità con innata ironia.
Grazie Maestro.

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