Alla fine, cercavo proprio te.

di Redazione The Freak

Alla fine, cercavo proprio te.

di Redazione The Freak

Alla fine, cercavo proprio te.

di Redazione The Freak

A cura di Stefy Blood e Vittoria Favaron

Negli svariati attimi di tempo che costellano i nostri giorni, nei momenti precisi in cui le menti sembrano soprese oltre gli occhi e il fiato teso, accade di incrociare le sagome carnali dei nostri incontri mancati. Spieghiamo. Prendi un supermercato, diverse persone parimenti sconosciute a vicenda, in quel medesimo luogo asettico e necessario, che non sembrano voler scambiare alcun tipo di legame con te. O quasi. Capita che nell’ istante che intercorre tra il banco frigo e la tua mano che afferra il latte, il tuo sguardo è distratto dallo sguardo altrui, dal perfetto sconosciuto che mai come allora capitalizza la tua attenzione e contribuisce all’ avvento del famoso colpo di fulmine o di cuore o di tutto quello che in manciate di secondi pulsa dentro di te. È un rapido scorrere di battiti, uno scambio di sorrisi e imbarazzi, una piacevole comunicazione silente che viaggia con le parole degli occhi. E la timidezza o un improvviso pudore porta le strade reciproche a dividersi e a non declamare il lieto fine di un incontro fin troppo perfetto. Lui si volta e si perde nell’ ipnotico circolo di uomini e scaffali, e tu senti di aver mancato l’ occasione della vita, memore di storie cantate da fiumi di commedie romantiche, vai alla voce è amore a prima vista e altri titoli di testa.

Supermercati, fermate degli autobus, attese del metrò, ascensori, file alla posta e tutte le strade percorse con la testa che taglia l’ orizzonte e incrocia la potenziale anima gemella di cui tanto si tende a parlare, ma che pochi hanno la fortuna di fermarla per davvero.

È lo spirito che ha portato la giovane disegnatrice newyorkese Sophie Blackall che, rapita dal suo personale incontro fugace con l’ uomo dei sogni, ha deciso di lanciare una bottiglia sos ma nella veste di annuncio sul giornale, con l’ intento di cercare quel famoso sguardo che è mancato dall’ essere catturato e magari approfondito. La Blackall ha creato un blog, Missed connection, diventato poi, un vero e proprio fenomeno. Tutti possono lasciare un messaggio e magari, con un po’ di fortuna e credendo nel destino, recuperare l’occasione sprecata…

“So che non leggerai mai queste parole, ma sei così  carina” dice un messaggio. “Ti vedo quasi tutte le mattine, so che mi scambierai per pazzo ma so perfettamente come saranno i nostri figli”  un altro ancora.

Idea vincente e accattivante, che trova il consenso e il successo da parte di tutti coloro che hanno vissuto simili visioni e accadimenti, che pregano che le porte del treno non si chiudano nell’ istante preciso in cui la persona da notata è ad un metro dietro di sé¨.

Storia perfetta per noi immancabili sognatori che inventiamo la regia di un mister x (o y) che lascia il suo recapito all’ interno del libro che avevamo appena afferrato, magari nella libreria che ci piace frequentare e che spesso diventa teatro prezioso di simili scene.

Un blog per anime mai sazie di vivere romanticismo e sospensioni emotive, che da sempre scalpitano dalla tenera voglia di poter finalmente pronunciare davanti all’ avvenente sconosciuto di turno: alla fine, cercavo proprio te.

Le tante storie sono state trasformate in simpatici disegni che ha poi riordinato in un libro: Missed Connections. Love, Lost & Found.

http://www.missedconnectionsny.blogspot.com

 

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