AINÉ IN CONCERTO AL MONK

di Tommaso Fossella

AINÉ IN CONCERTO AL MONK

di Tommaso Fossella

AINÉ IN CONCERTO AL MONK

di Tommaso Fossella

UNI-VERSO GROOVE

Una serata all’insegna del ritmo e del movimento è stata quella svoltasi Sabato 17 Gennaio al Monk, circolo Arci di Roma. Artefice di questa serata è stato AINÉ con la sua band, il giovane artista di origine italiane ma dall’esperienza internazionale, il quale ha saputo regalare al numeroso pubblico in sala spettacolo pieno di ritmo e grandi sonorità soul, jazz, hip hop e funk. Durante la serata è stato presentato il nuovo album Uni-verso che si preannuncia essere un ottimo lavoro; è infatti la canzone da cui prende nome l’album ad aprire il concerto, un brano che sintetizza perfettamente sonorità elettroniche e le radici più classiche del soul e del RnB e che riempie e avvolge di ritmo e calore la sala gremita di persone che fin da subito iniziano a muoversi a tempo come ipnotizzate. Non c’è tempo per fermarsi, il ritmo prosegue con un brano, Niente tratto dal suo precedente disco Generation One, album d’esordio. La serata procede con un susseguirsi di brani presi dal nuovo lavoro in uscita e il precedente, appunto, come Cosa c’è tratto dal suo primo Ep omonimo. Ma AINÉ compone sia in Italiano che in inglese senza alcuna difficoltà o senza che ciò comporti cambiamenti nella musicalità dei brani, infatti durante la serata vengono eseguiti pezzi come Be My One brano caratterizzato dalla capacità di trascinare l’ascoltatore nella sua lentezza e che cambia completamente veste quando attacca un travolgente assolo di chitarra.

Definire il genere musicale di AINÉ sarebbe limitante, in quanto i generi tra i quali si muove con magistralità e assoluta dimestichezza sono veramente numerosi: soul, RnB, jazz, funk, hip hop, fino a dare spazio a qualche momento di reggae e rock durante le esecuzioni. Non è un caso, infatti, che AINÉ Arnaldo Santoro all’anagrafe, come già detto, nasce in Italia dove inizia a studiare in una delle migliori scuole di musica e che continuerà a formarsi quando si troverà negli Stati Uniti dove si troverà a studiare in California e successivamente a Boston. In Italia ha portato tutte le conoscenze e le influenze acquisite fuori, tanto da iniziare a lavorare con artisti di altissimo livello come Giorgia, Sergio Cammariere e Gegè Telesforo. Durante la serata hanno inoltre fatto la loro comparsa sul palco due grandi artisti nostrani: Davide Shorty e Serena Brancale per suonare insieme un brano proprio di ognuno e la riuscita dei tre artisti insieme sullo stesso palco è grandiosa (già precedentemente avevano collaborato), c’è sinergia, feeling e sintonia a pieno tra gli artisti, in una fusione perfetta dove ognuno non deve far altro che emetterci del proprio al resto ci pensano degli ottimi musicisti: Emanuele Triglia (basso); Dario Panza (batteria); Seby Burgio (Tastiere e piano); Alessandro Donadei (Chitarra) a garantire un tappeto di magia sonora per tutto lo show.

Il concerto prosegue tra qualche ringraziamento e saluto e tra un brano e l’altro e subito si rincomincia il beat continua e sopra questo AINÉ sfoggia le sue doti canore da un cantato caldo e lento tipicamente soul, a note alte molto ben controllate, momenti rap e scat ma è anche un bravissimo strumentista capace di suonare chitarra e piano durante i suoi brani.

È un vero piacere poter dire che un artista italiano di questa caratura possa portare alta la bandiera del soul nel mondo; artisti del genere in Italia sono una rarità, assistere ad un concerto di AINÉ è stata un esperienza unica, come trovarsi tutto ad un tratto nel quartiere più afro di New York e essere sommersi da note e ritmi di persone che masticano queste sonorità prima ancora di nascere e che hanno alle esperienza decine e decine di incisioni, per poi aprire gli occhi e trovarsi cinque ragazzetti bianchi alla loro seconda uscita discografica. E subito ti chiedi, e poi cosa altro saranno in grado di fare?

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