A Sperlari Christmas

di Elisa Russo

A Sperlari Christmas

di Elisa Russo

A Sperlari Christmas

di Elisa Russo
È cominciato ormai il conto alla rovescia per l’arrivo del Natale ma l’atmosfera di festa è nell’aria ormai da giorni e si son distribuiti ad amici e colleghi tanti cioccolatini, pandori e panettoni quanti sorrisi falsi.
Sperlari ricopre, nella tradizione dei dolciumi italiani, un ruolo fondamentale, quasi istituzionale. Presente nelle coppe d’argento degli italiani da almeno tre generazioni, i Torroncini Sperlari hanno progressivamente ampliato la loro offerta sul mercato conquistando oltre l’Italia, anche Spagna e Francia.
La produzione stagionale del mese di dicembre vede protagonisti torroni, Torroncini e mostarda ma quella più recente, rappresentata dalle caramelle commercializzate con il brand Galatine, coinvolge tutte e quattro le stagioni.
Sperlari
La storia comincia nel 1836, quando Enea Sperlari apre un negozio di specialità della tradizione cremonese che tratta prodotti tanto buoni la cui fama, già alla fine dell’800, giunge nel continente americano. Negli anni ’50, Sperlari rinnova la sua gamma ampliando la sua offerta alle caramelle, quindi affianca all’offerta di torrone classico la gamma di nocciolato Zanzibar e i Torroncini Sperlari, prodotti più moderno ed informale rispetto alla tradizione, quindi nel1991 acquista il marchio delle Galatine, le celebri tavolette al latte.
Parallelamente all’offerta di prodotti, anche il packaging e la promozione di Sperlari hanno saputo adattarsi alle richieste del mercato: protagonista della comunicazione pubblicitaria sin dai tempi del Carosello, il brand è irrimediabilmente associato ai ricordi della maggior parte di noi di spot pubblicitari con esotici Re Magi che offrivano in dono deliziose bontà.
Tanti gli aneddoti legati a Sperlari e ai suoi prodotti: quando Giuseppe Verdi inviò la mostarda in dono ad amici scrisse “Cosa vi può essere di bello e di buono a Cremona (…) i torroni, la mostarda e il Torrazzo”, nel 1998, l’azienda ha realizzato una stecca di torrone di oltre 115 metri, pari all’altezza di Torrazzo, la celebre torre del Duomo di Cremona, simbolo della città in cui è nato il brand e ogni anno utilizza per la produzione di torroni e Torroncini più di un miliardo di mandorle e nocciole, e per quella di Galatine 3 milioni di litri di latte.
Se alla fine di scorpacciate di torroni, torroncini e dolciumi comparirà quel tipico senso di appesantimento natalizio, sarà proprio il caso di cominciare a canticchiare: “Hai sempre odiato dicembre, il buio alle sette di sera, la sconfitta della primavera.”

di Elisa Russo, all rights reserved

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