A Dangerous Method: La Femme Fatale che cambiò il corso della Storia…

di Giuseppe Ruggero Sabella

A Dangerous Method: La Femme Fatale che cambiò il corso della Storia…

di Giuseppe Ruggero Sabella

A Dangerous Method: La Femme Fatale che cambiò il corso della Storia…

di Giuseppe Ruggero Sabella

 

Tra le nuove ed attesissime pellicole proposte dal classico appuntamento di fine estate della 68esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, orgoglio italiano della cinematografia mondiale da oramai più di settant’anni e rendez-vous di stelle straordinarie del miglior panorama artistico, subito spicca, per la sua energica aggressività , per il cast affascinante, sia appena nascente che già ricco d’esperienza, e per la sua carica prorompente, “l’oscuro racconto sulla scoperta sessuale ed intellettuale” narrato magistralmente ne “A Dangerous Method”. Celebrando la storia del famigerato sodalizio tra i padri della moderna Psicoanalisi, ovverosia il ceco Sigmund Freud e lo svizzero Carl Gustav Jung, fautori delle due principali metodiche psichiatriche del moderno pensiero scientifico, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, le vibranti città di Zurigo e Vienna, in un complesso vortice di eros e psiche, sono lo scenario di una torbida storia di avvincenti scoperte in nuovi territori della sessualità  e dell’intelletto, nei quali Viggo Mortensen, alias Freud, e Michael Fassbender, alias Jung, si incontrano e si separano, viaggiando, con un ritmo incalzante e sotto le note di una tipica atmosfera dionisiaca in perfetto stile nietzschiano, verso il definitivo momento cruciale del divorzio culturale che ha influenzato il moderno pensiero psichiatrico.

Zurigo, Svizzera 1904.

Il giovane e brillante psichiatra Carl Gustav Jung ( interpretato da Michael Fassbender – il Tenente Archie Hicox de “Bastardi senza gloria” ) è all’inizio della sua nuova e promettente carriera e, presso l’ospedale Burgholzli, vive con la sua consorte Emma Rauschenbach, in attesa del loro primogenito. Ispirandosi al lavoro del dottor Sigmund Freud, suo mentore e guida intellettuale, il giovane Jung entra in contatto con la poco più che diciottenne Sabina Spielrein ( interpretata da una agghiacciante e più che mai sensuale Keira Knightley – la bella Elizabeth Swann de “I Pirati dei Caraibi” – ), decidendo di applicare su di lei il nuovo trattamento sperimentale del Maestro Freud noto come Psicanalisi o “Terapia delle Parole“. Sabina, meravigliosa ragazza russa di cultura assai elevata, è tuttavia gravemente malata a livello psichico, tant’è vero che le è stata diagnosticata una terribile isteria ed ha per di più la fama di essere pericolosamente aggressiva, dandone tra l’altro materialmente la prova. Durante le proprie sedute con il giovane Jung, la erotica e provocante Sabina svela una pesante infanzia tutt’altro che dolce e spensierata: spaventose umiliazioni, orrendi soprusi e tremendi maltrattamenti le sono stati perpetrati da parte del padre, un uomo autoritario e violento che ha dunque segnato completamente la sua intera esistenza. La nuova e sperimentale terapia psicanalitica porta alla luce una inquietante componente sessuale del disturbo di Sabina, che conferma le teorie di Freud sul rapporto fra sessualità  e disordini di carattere emotivo. Avendo modo pertanto di potere adesso saggiare la nuova tecnica psichiatrica, Jung forgia frattanto un profondo rapporto di amicizia con il mentore Freud, caratterizzato dai più vivaci e stimolanti confronti culturali ed intellettuali tra i due Padri della Psicoanalisi, che da là passerà  poi alla storia della odierna concezione scientifica. Mentre va approfondendosi la relazione tra Jung e Freud, che vede nel giovane collega il suo erede intellettuale, si ispessisce anche il rapporto tra Jung e Sabina, la quale, nonostante l’intenso stato della malattia, cela comunque uno spirito dinamico ed una intelligenza assai florida. Il vincente trattamento del giovane medico svizzero ha successo, e Sabina intraprende adesso la carriera di psichiatra su esortazione dello stesso Jung, il quale, in un primo momento, la prende come propria protetta . Successivamente, Freud domanda al proprio pupillo Jung di prendere in cura un collega psichiatra, Otto Gross, ( interpretato in maniera formidabile da un più che mai lucido e sprezzante Vincent Cassel – il mitico Vinz de “L’odio” – ) che si presenta come un genio sregolato , come un tossicomane sbandato, deciso fermamente ad oltrepassare ogni limite e a sfidare con tutta le proprie forze i bigotti e piccini limiti della pubblica morale. Ed è dunque per questo che Jung, ancora intellettualmente poco maturo, viene fortemente attratto e influenzato dagli strani ma intriganti argomenti di Gross contro la monogamia, il quale influenzerà  fortemente il giovane Jung che da quel momento metterà  da parte il proprio rigore etico e si abbandonerà  cosi ai propri sentimenti verso la bellissima Sabina.

Eros, mistero, sensualità  e follia in un ciclone infuocato che potrà  essere scoperto sul grande schermo dal 30 settembre 2011.

Una risposta

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli Correlati