Vent’anni fa cambiò tutto. Questo scrivono i giornali nella giornata dell’11 settembre 2021 e non può che essere così. Eppure cosa abbiamo imparato dall’attentato alle Torri Gemelle? Probabilmente niente e i fatti degli ultimi mesi lo dimostrano con spietata franchezza.
I talebani hanno vinto la loro guerra, l’hanno vinta con determinazione, nascondendosi e organizzandosi. Insegnando alle nuove generazioni come e per cosa combattere. Pregando. Uniti da un nemico comune, legati dal mastice della loro religione. E mentre la nuova fede degli occidentali è diventata la religione ecologia, loro continuano a pregare Allah e a morire per i loro valori, che, al contrario dei nostri, non hanno prezzo. E mentre loro sacrificavano la propria vita legandosi la dinamite addosso, noi occidentali sganciavamo bombe da droni telecomandati. Sbagliando spesso mira a danno di civili inermi che nulla avevano a che fare con il terrorismo islamico, almeno fino a quel momento.
Cosa rimane dell’occidente vent’anni dopo? Solo macerie e tanta, tantissima retorica. E se fra i due litiganti (occidente e Islam, per semplificare), il terzo gode, in questo caso è la Cina ad aver goduto più di tutti. In due decenni ha visto una crescita economica e di benessere stratosferica che si è accompagnata ad una più recente crescita geopolitica. Il tradizionale isolazionismo cinese ha cessato di esistere da qualche anno a questa parte e il modello del comunismo capitalista è oggi il più vincente e produttivo. Noi occidentali non sappiamo più a cosa credere, l’Europa non esiste e gli Stati Uniti stanno tirando i remi in barca più o meno ovunque.
L’11 settembre 2001 si diede ufficialmente inizio all’era del complottismo. Non che prima di allora non fosse esistito, ma è in quel momento che divenne fenomeno pop, cultura di massa. Con libri, film e video alla portata di tutti. Con il crollo delle Torri iniziò l’era della finta controcultura che piano piano si è fatta egemone, rendendo l’occidente ancora più debole di quanto non fosse prima.
L’11 settembre 2021, vent’anni dopo, è cambiato tutto e non è cambiato niente. È l’ennesimo fallimento del “nation building”. E se nel 2021 non esiste un’immagine così forte e spaventosa come il crollo delle torri, questo non rende meno tragica una sconfitta che era prevedibile come solo la guerra sa essere.