Italo Calvino, nel suo capolavoro “le città invisibili” sosteneva che ogni città va man mano assomigliando ad un’altra e che il quid che rende speciale una città è la risposta che ti serve alla domanda che tu le poni.
L’invisibile, utilizzato dal grande scrittore, è forse il nome che viene dato a tutti i significati che le città non mostrano ma solo se non si supera il loro pulviscolo superficiale.
Ho letto di recente che le città sono senza cuore, come se i rumori, le voci e i loro odori non avessero anima e fossero asetticamente disposti in fila per essere semplicemente attraversati, senza sortire emozione o pensieri audaci.
Come se il cuore non fosse dimora degli occhi di quei bambini che guardano Parigi per la prima volta, e il loro fare puerile e incantato li porta di primo acchito a definirla la città più bella del mondo.
O come se fossero vane le emozioni di chi si perde nei vicoli di Roma, nel loro intreccio ornamentale perfetto, o nei vialoni della città eterna con la loro monumentale erezione di alberi e palazzi.
Si tende a non comprendere mai nell’immediato cosa ci attira di una città , cosa apprezziamo o cosa non gradiamo delle sue vesti di foglie e cemento.
Se è vero che le città sono senza cuore, allora risulta inspiegabile il modo in cui risalgono certi brividi sottocutanei quando percorri una stradina celata, quando rimani fermo ad ammirare un cornicione o un basamento che non avevi mai scorto prima di quell’attimo, quando resti con la saliva ferma tra labbra e sogni mentre rimani folgorato da una visione inattesa e potente.
E se il brivido accompagna il vissuto di una città , è altrettanto vero che quel brivido è comune alla musica che rievoca certi luoghi non solo mentali, certe piccole nostalgie metropolitane che tendi a far riaffiorare in ricordi agrodolci ma vivi, ogni volta che un suono o un accordo preciso viene catturato dall’orecchio di turno.
Siamo naviganti e grandi amatori, siamo girovaghi e passionali, siamo innamorati della quotidianità vissuta sulla terraferma come altrove, e nel nostro peregrinare perpetuo e in giro per il mondo, i nostri compagni di viaggio speciali suonano nei nostri Ipod insieme all’ orchestra delle emozioni.
Questa settimana, noi di TheFreak vogliamo dimostrare che il cuore pulsante delle città non è solo una bella metafora da spendere a cena, ma è realmente una stato d’animo che ci rende incredibilmente legati alle città che abbiamo percorso.
Vogliamo regalare il nostro bagaglio di musica e parole, di fotografie scattate e impresse nelle memoria, di attimi meravigliosi che i nostri viaggi metropolitani ci hanno donato e trasmettere tutto questo a chi si metterà in ascolto.
Accendete i vostri timpani e, come direbbe il maestro Calvino, azzerate le differenze e scambiate forme, ordine e distanze.
Perdetevi nella musica e il battito della Città si dispiegherà in calde e avvolgenti vibrazioni.
Buon ascolto
C: colore, il colore rosso delle rose della passione e del vino; O: odori. L’odore che mi fa ricordare a lei è quello delle arance, mentre passeggi per strada in primavera; R: rumori. Lo sbattere dei bicchieri che puoi sentire nei bar. D: dinamicità . Perché lei non si ferma mai. O: Orgoglio. Lei è orgogliosa della sua storia, della sua gente e delle sue origini. B: bellezza. La guardi e pensi che l’unica cosa da dire è proprio questa: bella. A: Anima. Lei un’anima ce l’ha e basta chiedere gli occhi mentre passeggi per sus calles per rendertene conto. CORDOBA.
“Il solitario autunno che distratto comincia a sopraggiungere,mentre il freddo spietato tenta di raggiungerti dentro il tuo cappotto,che tieni stretto stretto,con una cicca quasi spenta sul lato sinistro della bocca,con uomini e donne che in fretta ti passano accanto,le auto ti sfrecciano di fianco e il delirio della Città ti entra dentro nei polmoni…Il tuo anonimato non può essere sporcato…” Questa è la mia NEW YORK
la musica che ascolto sempre di passaggio e in treno, il mio ansiolitico d’eccellenza , una delle mie preferite, quando vado a trovare mio padre in Svizzera, MILANO
http://www.youtube.com/watch?v=zn0V7AXkJr8
Città che non dorme. Quello spirito di improvvisazione che anima le sue strade e la sua gente la rende sensibilmente affascinante e pericolosa. BUENOS AIRES
“U senti ca brucia lu ciavuri di Palermo, ca ni li mircati s’arruspigghia e nellu mare ti vinni allu munnu. Vatti forti lu cori a Palermo ca nun ti ricanusce ma t’adotta picchì de lu mari di tutti è u viddicu” PALERMO
Una romantica e malinconica immagine della City: LONDRA
Io non ci sono mai stata, ma la canzone me la cantava il mio papa’ in montagna quando ero piccola per farmi camminare…e quando dicevo che volevo andare a casa mi rispondeva: “L’alpinista è felice in mezzo alle montagne perchè sa che al di là dell’orizzonte c’è la città .” LUGANO
Perché Napule è NAPOLI
Parigi sono due ombre che si fondono a ridosso d’una parete. Parigi sono le lacrime di un uomo che deve voltarti le spalle. Parigi è il rumore di tacchi che suonano il tuo ritorno. Parigi è il fumo di’ una sigaretta che racconta all’aria i tuoi ieri. Parigi è l’illusione di una momentanea eternità . PARIGI
Appagata dalla tua luce accesa, vera come i colori che sbattono sui mattoni che ti ricoprono, appoggiata a guardare un Tevere immobile e complice, stordita dalla tua pace apparente e dal fremito ribelle che accompagnerà la sera. Innamorata delle tue mille maschere, mentre cammino e mi perdo senza stancarmi. Tutte le altre città sono state per me amanti fugaci e risoluti, tu per me sei sposa fedele, intensa e perpetua. ROMA
Una risposta
adoro! Bellissimo pezzo…e le musiche una più bella dell’altra! mi scuso se stavolta non ho collaborato ma ho avuto le mie quarantott’ore di assenza. Grazie mille degli auguri, grande VIT!!!