THE NEON DEMON – VIDEORECENSIONE #NOSPOILER

di Fabrizio Lucati

THE NEON DEMON – VIDEORECENSIONE #NOSPOILER

di Fabrizio Lucati

THE NEON DEMON – VIDEORECENSIONE #NOSPOILER

di Fabrizio Lucati

The neon demon, di Nicolas Winding

Quando l’aspirante modella di Jesse si trasferisce a Los Angeles, la sua giovinezza e la sua vitalità sono divorate da un gruppo di donne ossessionato dalla bellezza, che faranno di tutto per ottenere ciò che lei ha. index

Questo viaggio nel mondo della moda(cinema) americano è un mix di horror e commedia. Un mondo composto da un elitè di persone che vive, mangia, dorme e si accoppia tra di loro, una sorta di nuovo primo stato (se proprio vogliamo fare i fighi e sparare analogie storiche ricercate). La novità è la piccola Jessse, o meglio il suo corpo vergine (moralmente e fisicamente). Quando una novità irrompe in un ambiente saturo, fatto sempre delle solite facce e delle solite persone, è normale avere una serie di reazioni diverse. C’è chi idolatra il nuovo arrivato, chi vorrebbe mangiarlo vivo, chi lo odia, chi lo critica a morte, chi lo vorrebbe morto e chi vorrebbe essere lui. Sto parlando sia di Jesse, la giovane protagonista di Nicolas Winding Refn, il regista di questo strepitoso film, che alcuni anni fece irruzione nella scena hollywoodiana con il suo Drive. In questo film si diverte a prendere in giro un sistema che vorrebbe tanto fagocitarlo e farlo suo, ma lui gli danza intorno con il suo ghigno e la sua strafottenza, (si è anche creato un logo composto dalle sue iniziali), film piccoli e a basso budget quasi sempre autoprodotti,  così si tira dietro l’odio e l’invidia della cinematografia mondiale. È lui la freschezza che irrompe. Uno stile unico e inconfondibile. Come la piccola e innocente (sicuri?) Jesse. The neon Demon è stato accolto a Cannes, il più Glamour dei festival, con odio feroce, segnale che il film è ben riuscito.

Refn è un fantastico regista. Ha una cinematografia molto interessante e va vista tutta. Consiglio un bel recap delle sue opere, prima della visione della sua ultima fatica.

 

di Fabrizio Lucati, all rights reserved

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