La città  può aspettare

di Pietro Maria Sabella

La città  può aspettare

di Pietro Maria Sabella

La città  può aspettare

di Pietro Maria Sabella

Si accarezzano

le parole

dispiegate sul cielo d’Agosto.

Ti canto con la leggerezza di un’onda tiepida

sui piedi che riposano sul bagnasciuga

con il sole che calpesta la tua pelle.

 

Ti canto con questa musica

nell’oltreoceano

nelle mete nascoste della vita

oltre i vincoli del cielo e dell’atmosfera

con le dita che si affiancano alle tue

nell’attesa del tuffo.

 

Finanche le parole si mietono

da sole, si sperdono

su questi riflessi di mare

che accecano

e che illuminano i tuoi occhi.

 

Assapori l’aria

la felicità

l’isola davanti a noi

ed il bacino di mare che ti tiene attaccata

alla mia terra

nella coesistenza degli spiriti

nella simpatia dei cuori.

 

Ora scende il sole

a picco nel cuore del mondo

ad asciugare le vesti di sale

che puzzano d’amore

consumato, sprecato,

vissuto in un unico atto.

 

Non salire così veloce

la città  può aspettare

fatti fotograre

fatti folgorare da me

prima che questi gradini ci aiutino a dimenticarci.

 

Sei una vita oltre di me

come un segreto

ti cerco nel tempo

nel centro del tempo.

 

Agosto 2011

 

Pietro Maria Sabella All rights reserved

 

2 risposte

  1. che grande serenità dalle tue parole delle piccole cose e che trepidante passione nelle emozioni che stanno per trascinarti via… baci
    Silvia

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