Mauro De Clemente

t. mary poppins

Era una borsa da donna. E la sua donna non era Mary Poppins. Ma le assomigliava. Non nell’aspetto, bensì nelle intenzioni. L’intenzione di metterci il

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s. un, due e tre. stella!

Era un mago. Fermava il tempo. Sul serio, senza trucchi e senza inganni. Come palcoscenico i vagoni della metropolitana. In una mano una sveglia elettronica

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r. il partito intollerante

Era allergico. Al mondo. Agli esseri umani in particolare. Più che un’allergia la sua era un’intolleranza. Lui stesso si definiva con orgoglio un intollerante. Il

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p. san valentino decollato

Era san Valentino. Decollato. Forse per quello si diceva che l’amore facesse perdere la testa. Se solo l’avesse saputo avrebbe lasciato l’amore a santa Febronia.

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o. stampare il curriculum

Era a getto d’inchiostro. Però l’inchiostro non era quello di marca. Era costretta ad accoppiarsi sempre con le stesse cartucce. Niente di diverso dal Botox.

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n. nemo

Era Nemo. Meglio, non era Nemo ma tutti lo chiamavano così. Era colpa di quel cartone animato. Il suo nome vero era Amphiprion ocellaris. Non

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m. il palloncino

Era dimagrito. Il suo Bmi superava il novantacinquesimo percentile. Ora si era attestato sull’ottantesimo e gli sembrava di volare. Era passato dal tredici virgola sei

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l. ciop e cip

Era sabato. Un giorno poco adatto per ricominciare. Sarebbe stato meglio tenere botta. Aspettare che l’orda di turisti passasse sul proprio corpo di peluche. Che

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k. ave maria

Era una cazzata. Lei lo sapeva. Ma di cazzate non ne aveva mai fatte nella vita. Niente sesso, niente droghe, niente amore. Anzi, l’amore quello

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